Passeggiando per la campagna, in questo periodo, si vedono distese immense colorate di arancione, tanti piccoli fiorellini mettono in risalto il nuovo verde.
Il suo nome deriva dal latino "calendae" , primo giorno del mese. Questa umile pianta cresce quasi tutto l'anno e nella tradizione popolare veniva usato come indicatore del tempo : se i fiori sono ancora chiusi dopo le 7.00 il tempo porterà pioggia, se invece sono aperti dalle 6.00 - 7.00 promettono una giornata soleggiata.
Già nel medioevo si usava questa pianta per diverse malattie, sia esternamente sia internamente. La calendula è molto utile per curare ferite di diversa origine, da sollievo al dolore e rigenera bene i tessuti. Oggi la troviamo molto spesso nelle pomate per i bambini contro l'arrossamento del sederino.
Possiamo, come i nostri antenati, preparare un unguento di calendula in casa. Prima si usava lo strutto, essendo un grasso puro non si deteriora facilmente e si conserva a lungo, ma possiamo prepararci anche un olio alla calendula per l'uso esterno. Basta raccogliere i fiori in una mattina soleggiata, in un terreno incolto, non inquinato, mettere i fiori in un vasetto di vetro con l'olio ben coperto e lasciarlo macerare all'ombra per almeno una settimana, dopo si filtra bene e si conserva al buio per alcuni mesi. Per una pomata, usando lo strutto, si scioglie a bagnomaria lo strutto , aggiungendo poi i fiori per qualche ora dopo si filtra e si conserva in un barattolo.
Tra qualche mese, se ci siamo scottati la pelle con il sole ...magari dimenticando o sottovalutando la forza dei raggi solari, possiamo lenire la nostra pelle con la forza rigeneratrice della piccola calendula.
Nessun commento:
Posta un commento